azzurro sotterraneo

Erano noiosi quei pomeriggi, me lo ricordo come se fosse passato un secolo fa...ce ne stavamo proprio dove la foresta si impiccolisce e sembra un bosco di provincia, o della Provenza..chi con i piedi a mollo nell'acqua fredda ( freddissima) del ruscello..chi fermo immobile a guardare un filo d'erba che secondo lui vedeva crescere, e chi a guardare il cielo, nella maniera in cui Charlie Brown e Linus davano forma e fumetto alle nuvole, prima che un aereo spezzasse il sogno rumoroso e veloce. Non so se qualcuno voleva che accadesse qualcosa, ma credo di no, o forse solo un piccolo Tsunami, tanto da farci scuotere di dosso le ceneri delle sigarette ormai mozziconi senza rossetto. Lontano c'era l'orizzonte ma chi aveva voglia di alzarsi per guardarlo? L'orizzonte c'è dove ci pare, e magari c'era la Cina o il Giappone, che palle..no, meglio stare sdraiati. E aspettare. Era tardi o era presto? Poi qualcuno forse sempre il solito che non ricordo chi fosse, comincio' a immaginare i colori..Per primo spunto'il bianco, forse complice un raggio di sole tra i Tamerici..poi l'idea del verde mise di buon umore tutti quanti...finche'arrivo il giallo, ancora questa Cina maledetta, e poi il porpora su cui ci si immaginava i sogni da bambino di cavallucci marini e dondoli al parco giochi, ormai chiuso e con le erbacce sopra tutto. Lontano un cane che abbia al tramonto. Il nero nessuno lo nomino' , forse perche' c'è sempre il nero, e che lo nomini a fare? Ma la svolta, la vera e unica svolta di quel pomeriggio diventato sera, di quell'anno buttato in riva al fiume senza pescare neanche una trota..la svolta dicevo, lo Tsunami pensato e non espresso, l'utopia del non vuoto, arrivo' all'improvviso come Babbo natale quando da piccino stai per crollare di sonno sopra la capannuccia...ed era bellissimo: un azzurro mare , oceano, che dapprima si stacco'dal cielo e poi si precipito' in un lampo verso il ruscello...io lo vidi e fui fortunato..anche se per anni mi dissero che stavo solo sognando, o chissa'che avevo visto...ma lo vidi signor giudice, e potrei giurarlo su questa bibbia se solo un altro po' di Gin Tonic mi sciaquasse la gola...e la memoria. Ma era lui, un azzurro sotterraneo che mi guardo' , e poi si inabisso'...io c'ero, e ne sono certo. Anche se mi prendono per matto i miei nipotini, ogni volta che li porto nel bosco, e non c'è mai la radura...eppure mi ricordavo perfettamente la strada per arrivarci...dritto, fino al mattino. Era proprio li' che vidi l'azzurro sotterraneo...