carpani

In un tiepido raggio di luce che filtrava dalle serrande arrivava il primo sole della mattina, accompagnato dalla radio che non smetteva mai di suonare le canzoni del momento, ricordo soprattutto Luna di Gianni Togni, I like Chopin di Gazebo, e Self Control di Raf, e Enola Gay degli OMD, prima del ciclone Vasco che con il magico live "Va bene , va bene cosi'" riempiva le giornate lunghissime A carpani, terra di sogni e isola che c'era, i pomeriggi erano dilatati e infiniti, e la sera coi suoi tramonti del Volterraio era solo una piccola pausa dei giochi, che ricominciavano col buio Mattine di bancarelle di giornalini, di schiacce profumate, di guerre tra bande, di scoperte mitiche e segrete, e quanto era lontana casa, con mamma sempre in finestra a vedere i danni che facevamo Partite di calcetto interminabili, con due , tre o quattro tempi, e sempre col solito supertele che se si bucava erano dolori Goal continui alle saracinesche del palazzo di Mavi, con continue minacce di gavettoni del temibile"Mazzino" , senza poter mai sbagliare un rigore, se no i capitani Massimino e Dioni ti mettevano in porta a vita, e ogni tanto qualche occhiata alle due torinesi ricchissime che vivevano nell'attico E i pomeriggi tutti a continuare le partite alla spiaggia delle Saline, che non esiste piu', da dove guardavamo una Portoferraio che sembrava terra di conquista quando la sera, tutti in camicia bianca e gel alla mela facevamo mille vasche in su e giu, con le gambe stanche per le otto ore di calcetto ininterrotte, aspettando che qualche babbo si ricordasse di venirci a prendere a mezzanotte Carpani era la magia del circolino, con campetti di canne per giocarci a Tenniset, era il pericolo di Tottero che veniva col fucile per farci smettere di giocare a Tennis al parcheggio del Conad, erano le spedizioni sulla "Loppa" per spaccare vetri e televisioni, e farci rincorrere dai pompieri , era la preparazione per le spedizioni di guerra contro il temuto "Brunello" di cui il compianto "UME" era il capo indiscusso, e faceva vestire i suoi uomini di scudi e borse di sassi, in attesa dell'inevitabile scontro coi Carpanesi, e poi le pizze in venti a un tavolo da cinque da Moraldo, con la temibile e indigesta pizza mattone, che conteneva ingredienti segreti e misteriosi, era il dottor Vago che a volte mi rapiva in macchina per accompagnarlo in visite in tutta l'Elba, Lincoln coi suoi giornalini, Furio col suo bastone temibile, Abramo con la sua Terza Gamba, Attilio con le sue spugnette volanti, Coradino e Ovidio con i suoi panini "Altrooo?" E poi il mitico Campetto dietro il Rifrullo, dove sia andava con il sole e con la pioggia, e un paio di volte anche con la neve, e il gruppo ultrasegreto K2 dove chiunque contava qualcosa, e le battute di pesca sul molo del cantierino, con esche come i Bigattini e la pasta di pane, che permettevano calate miracolose Ricordi infiniti, nomi che passano e ritrovi oggi piu'vecchi, ma sempre col solito sorriso, di chi era uno di quei venti, o cento, ragazzi che passavano le loro giornate insieme, in un territorio che per confini aveva solo le estati e gli anni che passavano, mentre Carpani era sempre la'come una maestra che ci ha insegnato a vivere, e ha fatto dei vari Meo, Dequo, Tille, Stesio, Garfa, Nasso, Foghissino,IPE, Monfa, Simco, Sepo, Fuzzi, Loibo, Cacchina, Bimbo Tonto, Pierpipo,Cocco, Dioni, gli uomini che sono, e che siamo , adesso...ora non so sono collegamenti strani e sicuramente di dubbio gusto,ma a volte vedo Carpani come un luogo solo della memoria, con la gente che una volta lo rendeva vivo, che pian piano se ne vanno, lasciando la strada deserta, come le domeniche infinite di pomeriggio quando guardavo dalla finestra, e per ore non passava nessuno..non c'รจ piu' babbo che mi salutava dal Circolino ,nonno sempre a fumare sul... muretto, nonna che la mattina era la prima a entrare al Conad, Filippo che suonava la chitarra mentre giocavamo a pallone sotto casa sua. Attilio che ci tirava le secchiate d'acqua dal distributore,il dottor Vago che mi rapiva in macchina, Nivio riparatutto, Abramo e Furio con i loro bastoni pericolosissimi, Lincoln e i suoi Zagor che aspettavo settimane, Corradino, Argene, Liliana e i suoi ghiaccioli e Carletto che quando giocavamo troppo al bar ci aspettava per chiudere con Liliana che lo guardava male ...un infinita'di nomi ai quali da poco si sono aggiunti Piero e adesso Giuliana , e tanti tanti altri che rendono la Carpani di adesso una Spoon River tutta Elbana, almeno per chi ci ha vissuto...ma nonostante questo, nonostante i negozi e le case siano solo ricordi, sempre bellissima per chi ha avuto la fortuna di correrci per le strade, quando le strade erano vive...e non solo quelle.