il porto delle nebbie

Il suono ritimico delle boe che si toccano, un silenzio che solo loro spezzano, aiutate ogni tanto dal vento.

Un vento d’attesa, che arriva dal mare. e si mescola all’odore della benzina degli scarichi dei traghetti.

Il molo è deserto, sembra che la settimana appena trascorsa non sia mai esistita, e quella che deve venire non lo farà mai…lontana nel tempo.

Solo, in una terra di nessuno, in un porto delle nebbie che Maigret amerebbe, con un cielo scuro che si trasforma nell’asfalto delle banchine distese nel mare. Sagome indistinte, quasi fantasmi, si fanno strada verso la citta’che si sta per addormentare, e lo fanno in punta di piedi, quasi per non disturbare. Lontano, le rosse fortezze sono l’unica luce prima delle montagne, un ricordo di racconti di Lovecraft, con i profili della natura che sembrano mostri, ne vedi le sembianze, ne riconosci le insenature.

Forse il lunedi’ci salverà da questo mistero, tutto tornerà al suo posto naturale, forse invece resteremo per sempre imprigionati in un sabato del villaggio Leopardiano, che da noi ha le sembianze di una domenica eterna.

Una domenica sera a Portoferraio, per sempre persi in un porto delle nebbie…..