memorie di carpani


" altrooo ?" " che faccio lascio?" "poii?" erano quasi 3 etti di prosciutto in piu' ma come facevi a contraddire Ovidio che con la sua gentilezza ti guardava con occhi mansueti e gia' preegustavi la bonta'della sua roba, tutto, tutto dalle olive allo stracchino era buonissimo , sembrava che ogni cosa la facesse appena arrivavi nel negozietto subito dopo il distributore Esso..e magari eri gia' stato prima da Giovannino il Gentili dove nel suo negozietto di bottiglie potevi stare per ore a leggere le mille etichette e perderti tra gli scaffali, per poi andartene da Lincoln e Adriana, a leggere a scrocco due o tre Tex, che insieme agli Zagor e alla Nazione e al Corriere dello Sport, erano gli unici giornali nel banchetto laterale appeso al muro profumatissimo di stampa...passando per Carpani poi salutavi Argene, che si sventolava nella sedia di vimini fuori del negozio, o salutavi Il Pacini che profumava sempre dei sigari che vendeva, o rischiavi di prenderti due colpi di bastone da passeggio da Furio, che coi suoi divani esposti sotto casa mia era il luogo piu' invitante per una pennichella pomeridiana, magari al profumo della cucina di Panino, che insieme al mitico Poldino sembravano due alchimisti , sempre intenti a preparare spaghetti con qualcosa di nuovo sopra, e quando ci andavano Vip come Renato Rascel, quel ristorante in lungo sembrava il centro del mondo...Poi passavi e incontravi Abramo, con il suo bastone e la famosa terza gamba ( che erano due cose ben diverse !) e sentivi i moccoli di Attilio al Bertelli che da ragazzino lavorava al distributore proprio davanti casa di mia nonna...e passavo le ore a vederli litigare, o sentire le dispute a colpi di chi ce l'avesse piu' grossa ( la bistecca ) tra i due macellai Ubert e L'Orsi... poi una volta al mese i capelli da Arnaldo al profumo di frutta che veniva di fronte, con i banchi di Corradino e Ida, mentre tutti gli uomini vip di Carpani se ne stavano affacciati al circolino, guardando Rommel il vigile che faceva le multe a ogni motorino che passava o parcheggiava...mentre Pancino gli suonava con il pullmann che non ci passava mai, e l'altro benzinaio Bandolero si affacciava e se la rideva e il farmacista Comparini scuoteva la testa nel suo grembiale bianco immacolato...Tutto segnato sui nostri quaderni comprati da Ivana, nei quali a ogni compito che chiedeva di parlarci del nostro paese, noi descrivevamo Carpani, come un paese a parte, una nazione a parte, dove ognuno di questi personaggi era quasi mitico, per le sue abitudini e i suoi modi di fare...poi finita la lezione, una gonfiata alla bici da Lido , e un jack lemon da Liliana e Carletto , o una pizza da Zallo e la sera da Giulio il Frassini, prima di diventare anche noi negozianti carpanesi con il nostro banchetto di giornalini, per sentirci anche noi parte di quell'universo meraviglioso e che ora non c'è piu',oggi che anche Ovidio si è unito a tutti gli altri in una grande via Carpanese da un altra parte, dove ci sono meno rumori e meno macchine, ma piu' personaggi fantastici, dei quali solo pochi reastano, primi tra tutti Tottero e Nisia che pare l'unica coppia elbana a volersi bene oltre i secoli,si vede che impastando il pane si amalgama anche l'affetto e la sopportazione e anche l'affetto per il proprio lavoro, visto che Silvano tiene d'occhio le giovani leve dal suo trono mascherato da sedia di fronte alle casse del Conad a Carpani, e non nega un saluto a nessuno, mentre a Nisia non puoi non baciarla ogni volta che la vedi.,.,, ....La Carpani che ancora esiste nella nostra memoria di bimbetti e che mai sparira' ,e che torna ogni volta che passo veloce, lanciando la solita occhiata al terrazzo del mio amico Filippo. Ciao a tutti.