Portoferraio river

A volte Portoferraio sembra davvero la Spoon River di Mastersiana memoria, anche se meglio si adatterebbero le atmosfere del rifacimento dell’antologia stessa, quel “tutti morimmo a stento" di De Andre’che rende piu’Pasoliniane le americane leggende di Lee Masters. Un paese che vive della memoria di se stesso, ormai perduta in litografie ingiallite e custodite da antichi guardiani silenti , che le nascondono in biblioteche perdute scordandosi di tramandarne la portata storica.
Forse per ironia della sorte e del destino, solo chi è morto davvero è piu’ricordato dei vivi, che si trascinano in un sonno nebbioso quasi vittoriano, affidando le loro emozioni a sparuti momenti sempre piu’dilatati tra feste paesane , girotondi dietro a Befane in fiamme, e coriandoli che finiscono in fuochi d’artificio, luccicanti e fosforescenti, ma tristi al momento della loro caduta in un acqua torba che li ingoia avidamente. Navigando di notte le fortezze sono ormai cadute, e invece di custodire pare che vogliano impedire la fuga a dei colori che si nascondono in attesa della loro rivincita..colori sopiti immersi in un perenne grigio che dalle tele esce e si appropria delle giornate, dei viali alberati, delle foglie secche, delle biciclette rugginose, del pallone di pezza, della strada lastricata e umida, della tenda che sbatte, del suono della sirena del traghetto sempre piu’lontana, del profilo dello scoglietto e del faro che si spenge pigramente, della nonna che guarda la bambina e si riflette nei suoi stessi occhi.
In un lampo a Portoferraio è sera, ma non subito come direbbe Montale , ci vuole tempo prima del riposo, in un agonia di colori dobbiamo aspettare e stillare ogni ultimo raggio di tramonto che sfiora le case di pietra e quell di cemento, e scappa da quelle di acciaio e scivola sull’asfalto nascondendosi dietro l’ultimo angolo dell’ultimo viale dell’ultimo spiraglio di paese , fino a sparire assonnato. E infine qualndo cala la tenebra i colori della notte si fondono nella sua memoria e tutto diventa come dovrebbe essere, una tela in cui pennellate di luce si mescolano a acquarelli di blu cobalto che escono a forza da un pennello antico mosso con sapiente mano da un pittore che dipinge cieco, affidandosi solo alla sua memoria , scoprendo che è piu’colorata di un opaco presente…