siberia

..strisciamo fuori dal muschio della sera come impauriti dal sonno del letargo...l'erba bagnata un po' spaventa, ma è fresca e meno fredda dell'abbraccio dell'autunno cattivo...lontano un suono di corno arriva rarefatto e distante ancora piu' della sua distanza...lontano, è sera, piu' profonda di questa notte. Lontano non ci aspettano, ma stanno comodi, caldi, avvolti nei loro profumi di Damasco e nei loro fuochi fatui. Il lupo canta verso la luna cattiva che si imbianca di mari del Silenzio...e aspetta...la foresta sussurra il mio nome, e la sua nebbia la avvolge..piano...piano...Nella palude tutto è fermo, immobile, in attesa dell'ascia da guerra che spezzera'un tronco dove passeremo...Dove sei? grida la notte. Dove sei? Non risponde nessuno. La corteccia del legno è secolare, intarsiata, quasi magnetica allo sguardo e soprattutto al tocco. Basta nulla per tagliarsi, per incidere un altra lettera Gaelica vicino ai simboli Celtici che raccontano avventure e violenze per spaventare i bambini attorno al fuoco nordico. Un Menir si muove al vento della tempesta in arrivo...ma la musica è sotterranea e tramite canali segreti si sente fino al margine del bosco...Freddo il laghetto ghiacciato nel cuore della Finlandia, mentre Elfi e Guerrieri aspettano la Valchiria Regina su un Drakkar. E' tutto intorno che parla di quanto freddo ci sia nei cuori di tenebra. E tutto intorno, è arrivato. Inverno.